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LA MONTAGNA E I BRIGANTI DEL MANCUSO

La montagna è un posto, è un luogo, è uno spazio, è un’area, è una parte di terra che contiene, prima di ogni altra cosa, la natura. Quella natura così rigogliosa e bella che spesso lascia senza fiato. La montagna è un silenzio, è un desiderio, è un sentimento che vive dentro le persone. Ogni volta che lei ti accoglie è come entrare in una bolla piena di ossigeno e quello che ti appare è di una meraviglia e di una bellezza senza tempo. La sua forza risiede nella resilienza di preservare la sua unicità e il suo mondo. Un mondo che produce anche la vita. Infatti, noi senza di essa non avremmo coscienza dell’esistenza. Nella sua inconsapevole bellezza e benevolenza, come viene definito anche dagli scienziati, è un polmone vivente! Quest’estate l’ho incontrata più da vicino. Ho incontrato dei nuovi compagni della montagna: Luca e i ragazzi dell’associazione ‘I Briganti del Mancuso’. Mi hanno subito accolta ed è stato tutto molto bello, coinvolgente e pieno di tante peculiarità della natura e dell’umanità. Avere avuto più occasioni di incontro e in più escursioni mi ha fatto scoprire il valore delle persone attraverso la montagna. Ogni escursione è stata un momento di cultura, di bellezza, di ambiente e di socialità. L’associazione vanta già molti anni di attività ed è la passione per la montagna  il vero motore che muove il presidente e tutti i soci. Il loro seguito testimonia quanta voglia e quanta capacità organizzativa vi sia  ma soprattutto quanto tempo dedicato alla cura della montagna, all’espansione della conoscenza e alla promozione della sapienza montanara. Valorizzare il territorio, pulire i sentieri e renderli praticabili, raccontare la storia sono solo poche delle tante azioni ed iniziative  che questi giovani vantano. Monte Mancuso e i monti vicini sono senza dubbio montagne piene di vegetazione variegata, di fauna selvatica e di tante  caratteristiche che accompagnano i monti. Riserve naturali di organismi viventi della natura. Un paesaggio pregno di storia. Il mio plauso va a loro, che sono dei giovani che amando per primi la loro montagna hanno voluto condividere e divulgare questo tesoro con le altre persone. La loro è una capacità di amore affinché ci sia un ritorno alla scoperta della montagna e di quello che la circonda. La montagna è la nostra terra e prendersi cura di essa diventa un nobile gesto. Complimenti a ‘I Briganti del Mancuso’. Le testimonianze fotografiche a seguire rendono ancor di più il senso di queste parole.

“Si sentiva la pioggia risalire frettolosamente i fianchi della montagna, col suo rapido passo su per le foglie dei boschi. I viaggiatori, tirando e spingendo le cavalcature, guardavano la cima ancora sgombra e limpida. Ma intorno gli alberi si agitavano, tremavano le foglie, con fruscio d’una folla aspettante. Scoccò un fulmine e frantumò il sole incerto in un pulviscolo luminoso. Dietro a questo splendettero le felci verdissime, i tronchi grigi e rossastri di certi alberi, e gli abeti diventarono chiari e gemmati come alberi da palcoscenico. Si vedeva, dal fondo delle valli, la gente che si affrettava per i fianchi del monte, e i musi delle bestie nere tesi dietro una cavezza invisibile. Ma poi il sole si velò, la montagna si mise a vociare, mentre da ogni piega si buttava giù fragoroso un rivo d’acqua torbida. L’acqua si mise a scrosciare interminabile, frustata dai fulmini, ne era piena ogni accidenza della terra. La nuvola larga calata sulla montagna la stacciava furiosamente all’ingiro, si allungava a sorvegliare il torrente che andava verso il mare, preso da una fretta disperata. Le prospettive false create dai baleni e dagli strappi improvvisi delle nubi simulavano regni profondi e lontani.” Corrado Alvaro in -Gente di Aspromonte-