Menu Chiudi

CITTADINI AL VOTO IN UN EUROPA CHE CAMBIA

Nella giornata del 27 marzo scorso ho partecipato al Convegno “Le Elezioni del Parlamento Europeo 2019: Quale futuro per l’Europa” che rientra nell’ ambito del progetto la Primavera dell’Europa CITTADINI AL VOTO IN UN EUROPA CHE CAMBIA, all’ UMG Università Magna Grecia di Catanzaro Dipartimento di Sociologia.

Una breve sintesi degli interventi che hanno interiorizzato il concetto cardine dell’importanza del voto e della sua rivendicazione come forma di libertà.  La professoressa Paola Mori introduce i lavori  e parla  della struttura organica dell’Unione Europea con riferimento al Parlamento europeo e alla sua importanza. L’unione europea ha una sua umanità e come tutte le cose umane si è trasformata e cita la Brexit che è divenuto il fattore determinante per un nuovo processo formativo e solidale di Europa. Tener conto del ruolo attivo di un parlamento che ancora oggi detiene quel luogo dove si può e si deve praticare, tra tutto, la coesione. La professoressa Valeria Dagnone parla dei cittadini europei  e del loro diritto fondamentale di essere cittadini europei e che è sancito nella Carta dei diritti fondamentali. Figura importante, in qualità di organo,  è il mediatore europeo che ha potere di indagini  in virtù del cambiamento e della libera circolazione delle persone negli Stati membri e il diritto di petizione e della sua importanza di rivendicare il diritto negato o chi è vittima di cattiva amministrazione;  un altro aspetto importante è il diritto a godere di protezione diplomatica all’estero. L ‘UE ha carattere sussidiario su quello nazionale dunque si aggiunge a far valere i diritti in altro paese membro. Il diritto dell’elettorato sia passivo che attivo di voto e di essere eletti con la residenza. Diritti che spesso non si conoscono, ma che presuppongono la partecipazione attiva affinchè vengano rivendicati laddove ve ne sia necessità.  Il professore Massimo Fotino Sociologo e che insegna Progettazione sociale focalizza la questione su due aspetti: Innovazione e politica. L’importanza del voto e del progetto  stavolta voto.eu e di come questo tempo è maturo nell’ aspetto sociale che avvolge la tecnologia. Lavorare per la progettazione secondo lui è come concretizzare i diritti di cittadinanza. L’Europa è un investimento e non un guadagno. Non fare l’Europa a nostra misura ma essere noi a misura dell’Europa. Partecipazione attiva, diritto al voto e cittadinanza. Due aspetti importanti per il nostro futuro europeo: l’importanza dell’informazione mediata dai social network e l’altro è il rapporto tra innovazione e politica. In rete si intuisce un fenomeno che cambia i parametri della cittadinanza, il cittadino è diventato anche un soggetto on line. Il nostro rapporto con la realtà mediato dalla tecnologia. Non è più un fattore umano politico ma anche tecnologico.  La vittoria di Trump in America è un esempio di come il processo di costruzione del consenso sia avvenuto attraverso anche la rete. L’importanza del nuovo mondo tecnologico che media  intorno a noi quali ad esempio i movimenti  Podemos, la piattaforma Rousseau che sono degli esempi variegati e diversi ma molto interessanti. Raggiungere dunque un’altra parte dell’elettorato  è un fenomeno che ha determinato la disciplina della sociologia digitale. Si parla di cyber spazio e come può aiutare il processo e il dibattito politico. Essere liberi di costruirci un’identità. Purtroppo la politica ancora non ha risolto i grandi problemi ma se supportata dalla tecnologia può divenire  la politica che  non deve fermare le idee altrimenti commette un crimine. Bisogna andare al voto con la consapevolezza di alzare la ricchezza intellettuale ed essere innovativi. Solo se voteremo la politica sarà responsabilizzata. Le campagne al voto sono molteplici al mondo, in America esiste per esempio “Join of vote”  per dare nuova linfa al voto. Dobbiamo dare linfa , anche a noi cittadini europei.  Gerard Fenoy Direttore Ministero della Gioventù ed Educazione Popolare  parla dei grandi temi mondiali che accompagnano gli uomini. Su tutto prevale il rifiuto della violenza e dell’odio. I giovani non sono conformisti, sono giovani nuovi che  hanno l’ interculturalità. I  giovani sono ottimisti e felici . Dobbiamo pensare la  politica senza  rinunciare alla libertà e il voto è l’unica forma politica non violenta.  Esiste una nuova forma collettiva  di unirsi pacificamente. La comunicazione è importante: votare o non votare non è la stessa cosa .Io credo che la democrazia è un processo in corso di perfezionamento. O inventiamo o sbagliamo!

“Disprezzare la politica e come disprezzare se stessi” cit. Roberto Benigni

Sociologa Teresa Sicoli